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lunedì 14 luglio 2008

Appunti sul Cecilianesimo cremonese


Stefano Maderno, Santa Cecilia

(Roma, Santa Cecilia in Trastevere)


La riforma della musica sacra in Italia, sancita il 22 novembre 1903 con il Motu Proprio di San Pio X, ha fatto si che la musica sino ad allora eseguita in chiesa venisse spogliata della sua veste mondana, permeata dal gusto operistico di stampo melodrammatico, e ritornasse ad essere d’ispirazione autenticamente liturgica. Il rifiorire del canto gregoriano e della polifonia cinquecentesca di Scuola romana sono tra gli aspetti più importanti del Cecilianesimo

Messe da parte le composizioni paraoperistiche alla Padre Davide da Bergamo e gli organi-banda di Lingiardi e Serassi; la nuova schiera di autori ceciliani incominciò sempre più a prendere posto all’interno liturgia riformata. Filippo Capocci, Oreste Ravanello, Luigi Bottazzo, Lorenzo Perosi, Marco Enrico Bossi, solo per citarne alcuni, sono stati tra i personaggi più prestigiosi del Cecilianesimo italiano. 


Ma, anche Federico Caudana, Vincenzo Germani, Antonio Concesa e Battista Restelli  diedero il loro apporto alla Riforma Ceciliana, operando con impegno a Cremona. 


Per quanto concerne la vita e le opere di Federico Caudana si veda il post di mercoledì 7 maggio 2008.


Vincenzo Germani (di cui quest'anno ricorre il 50° della sua scomparsa), organista e direttore, nacque a Cividale Mantovano il 15 agosto del 1894. Compì i primi studi musicali sotto la guida del maestro viadanese Cesare Manghi, passò poi alla scuola musicale di Federico Caudana a Cremona ed in seguito si perfezionò con il grande virtuoso d’organo Ulisse Matthey. Grazie all’impulso dinamico fornitogli da Matthey si dedicò costantemente allo studio, non solo della musica di Bach, ma anche di Franck, Guilmant, Dubois, Widor e Bossi, nonché alla trascrizione organistica. Egli ricoprì la carica di organista, dal 1915 al 1923, presso il Duomo di Casalmaggiore, successivamente divenne organista titolare delle chiese di Sant’Agata e San Luca in Cremona, incarico che mantenne sino alla morte. In entrambe le chiese egli ebbe la possibilità di suonare i prestigiosi strumenti costruiti da Giuseppe Rotelli. Vincenzo Germani si spense prematuramente il 13 ottobre 1958. 


Antonio Concesa nacque a Soncino il 17 gennaio 1905. Il vescovo di Cremona, Giovanni Cazzani, lo ordinò sacerdote nel giugno del 1927. Studiò a Roma dove respirò l’afflato mistico della polifonia palestriniana filtrata attraverso la sapiente penna di Lorenzo Perosi, ed ottenne la licenza di canto gregoriano. Divenne in seguito professore di musica presso il Seminario di Cremona, dove vi rimase sino al 1956. Egli fu particolarmente apprezzato, oltre che per le proprie composizioni, per la sua grande perizia nel suonare l’organo. Nel 1963 ritornò a Soncino, dove l’8 agosto 1967 si spense prematuramente. Fu maestro ed amico di Battista Restelli, al quale dedicò alcune sue opere. 


Restelli nacque a Soncino l’8 ottobre 1913, entrò giovanissimo in Seminario e si distinse presto per la sua grande passione musicale. Concesa guidò i suoi primi passi, mentre Caudana lo accolse come allievo prediletto, apprezzandone il talento musicale (paricolarmente significativa del rapporto di stima reciproca tra i due musicisti è la Fuga a 3 voci per organo su tema di Federico Caudana). Fu ordinato sacerdote il 22 maggio 1937. Per quindici anni fu inviato come coadiutore in diverse parrocchie cremonesi, nel 1952 divenne parroco di San Pietro Apostolo in Soncino, dove rimase sino alla morte sopraggiunta il 4 febbraio 2001. Dal 1952 al 1995 Restelli ricoprì l’incarico di direttore del Coro San Bernardino di Soncino, sfornando una messe di musiche di grande maestria sia armonica che melodica, nonché perizia sia timbrica che coloristica. 

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