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domenica 27 settembre 2009

Impara l'Arte e fatti da parte [«caro» ministro Brunetta]!





Riportiamo per intero la risposta del pianista Costantino Mastroprimiano alle “follie” sull'Arte musicale espresse dal ministro Renato Brunetta, così come è stata pubblicata sul numero di ottobre della rivista «MUSICA»


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La polemica di ottobre 2009

Il Musicista risponde al Ministro


Le ultime esternazioni del Ministro Brunetta – aldila` della reazione emozionale che possono aver suscitato – mi hanno fatto riflettere su alcuni aspetti della percezione della professione « Musicista » in Italia.
A scanso di equivoci il Musicista e` colui che si occupa di Musica e occuparsi di Musica comprende non soltanto la professione di « suonatore » o « cantante » ma anche chi del settore Musica fa il suo alveo professionale (editoria, discografia, management, etc.). Detto questo quello che mi ha colpito non e` il senso offensivo delle parole. In fondo, per far riferimento a uno dei Musicisti citati dal Ministro, non e` che Mozart sia stato trattato meglio dal Colloredo... eppure era Mozart La sensazione lasciatami dalle sue parole e` piuttosto quella di una mancanza di conoscenza effettiva del mondo musicale, dalla formazione alla pratica lavorativa.
In Italia la Musica non e` considerata CULTURA. Essa e` Spettacolo o Tradizione. Quindi e` un aspetto accessorio tra l’istrionico e il naif, tra il « fenomeno » e l’intrattenimento.
Il Musicista appare come la persona dotata per suonare uno strumento – o cantare – ma non e` visto come uno studioso, un professionista, un lavoratore. In fondo suona, canta a richiesta e per piacere, insomma un parassita che chiede e ottiene sussidi statali per sopravvivere. Proporsi di fare il Musicista in Italia e` come dire.... Non mi va di studiare, suono, canto... e studiare cosa?... mica il Musicista suda sui manuali di Anatomia, di Diritto Privato, di Procedura civile, di Economia Politica! Legge i pentagramma li suona... allieta e intrattiene... Per far questo il futuro Musicista in caso si iscrive in una di quelle strane Istituzioni chiamate Conservatori che – caro Ministro – in Italia non ci si capisce ancora bene come funzionino. Li`dentro suonano, cantano... gli insegnanti... predicano... E poi... boh... tanto che si arriva alla fatidica domanda: Si vabbe`... caro Musicista... tu suoni, ma che lavoro fai? Forse e` il caso di fare un po’ di chiarezza e se il Suo dicastero – signor Ministro – e` la Funzione Pubblica – e` giusto che Lei abbia sollevato il problema, ma e` assolutamente essenziale e necessario risolverlo e per risolverlo bisogna comprenderlo. L’Italia non da` alla formazione Musicale una Funzione Pubblica. Semplicemente non la considera. In tutte le nazioni Europee la Musica e` insegnata fin dalla scuola d’infanzia, ma non come corollario o attivita` integrativa. Lo Stato si assume la Funzione Pubblica di educare alla Cultura Musicale le nuove generazioni e di provvedere alla formazione degli insegnanti. Provi pure signor Ministro a chiedere al MIUR quale sia la procedura per diventare insegnanti per esempio nei Conservatori...
Non abbiamo risposta... l’ultimo vero Concorso per titoli ed esami e` stato bandito nel 1990 e poi... leggi, leggine, corsi, corsetti... sanatorie e infornate....
Lei Caro Ministro conosce benissimo la Convenzione di Lisbona. Firmata e ratificata... sara` mai attuata? Il suo invito a lavorare, a suonare continuamente e` sicuramente gradito, ma superfluo... il Musicista studia anche quando non suona. Non e` un manovale, e` una persona pensante, la cui professione e` costituita di vari aspetti, non soltanto di evidenza fisica e manuale. Questa e` soltanto l’ultimo stadio di una complessa e continua attivita`. Il pane viene guadagnato con lo studio individuale, le prove in orchestra, l’esibizione pubblica... E mi permetta... non generalizziamo il settore Opera con il resto dell’attivita`musicale.
Controlli pure la percentuale di FUS spettante alla Musica Sinfonica e alla Concertistica che e` la Musica meno popolare in Italia...
La invito signor Ministro a essere piu` presente nel mondo professionale musicale, a valutarlo veramente e a non confonderlo con espressioni musicali di diverso spessore.
Io non scambierei mai un amministratore di Condominio con il Ministro della Funzione Pubblica. Ambedue hanno delle responsabilita` e competenze proprie... diverse ed egualmente rispettabili... ma non confondibili. Se cosi`non fosse, non ci sarebbero modelli ed obiettivi, ma si legittimerebbe un qualunquismo professionale che nuocerebbe al cittadino e al suo senso Civile. Faccia che non sia troppo tardi...


Costantino Mastroprimiano