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mercoledì 12 novembre 2008

Video organistici (2)


Si tratta di un eccezionale documento di fondamentale importanza storica. Non solamente per la storia della musica per organo in senso stretto, ma per la storia della musica occidentale. Poiché, Marcel Dupré (1886-1971) fu un artista che con il suo operato non solo rivoluzionò la tecnica per organo del Novecento (fu allievo di Guilmant, Widor e Vierne, e fu a stretto contatto con personalità del calibro di Fauré e Saint-Saëns; solo per citarne alcuni), ma lasciò un'indelebile impronta nella musica del secolo scorso (nel 1914 vinse il Prix de Rome); basti pensare che tra i suoi innumerevoli allievi compare anche Olivier Messiaen (di cui quest'anno ricorre il 100° anniversario della nascita).

Il nome di Dupré è ricordato soprattutto per due aspetti intrinsecamente collegati: l'interpretazione delle opere di Bach e la sua rigorosa scuola di improvvisazione organistica. Nel 1920, infatti, fu il primo organista nella storia della musica ad eseguire in concerto, presso il Conservatorio di Parigi, l’opera integrale per organo di Bach. Egli faceva derivare il suo metodo da Charles-Marie Widor (1844-1937), che a sua volta lo ereditò da Nicolas-Jacques Lemmens (1823-1881), il quale fu depositario del verbo bachiano in virtù degli insegnamenti ricevuti «di prima mano» da Adolf Hesse (1809-1863) ed alla conoscenza degli studi musicologici di Johann Nikolaus Forkel (1749-1818).  Fondamentale precetto della scuola di Dupré era quello della totale uguaglianza tra la composizione di un brano e l'improvvisazione estemporanea di esso. Ovviamente per essere in grado di  improvvisare fughe  in stile severo (anche a 6 voci, come spesso egli faceva), bisognava avere una perfetta padronanza sia della tecnica organistica, sia della composizione musicale, oltre ad una lucidità impressionante . 

Un giorno il grande musicologo ed organista Luigi Ferdinando Tagliavini (anch'egli, durante gli anni cinquanta, allievo di Dupré) mi disse che dal suo antico Maestro aveva imparato soprattutto il significato della parola «rigore». Ebbene, ho capito che cosa egli intendesse veramente, solamente dopo l'attenta visione di questi filmati in cui Duprè suona, soprattutto improvvisa, in tre periodi differenti (nel 1955, nel 1965 e nel 1967) della sua lunghissima carriera al grandioso organo di cui fu  titolare (Cavaillé-Coll, 1863, della chiesa parigina di Saint-Sulpice) ed al suo organo presso la sua villa di Meudon (entrambi un tempo appartenuti al suo maestro Guilmant). 

Nel filmato risalente al 1955, Dupré suona il corale Wachet auf di Bach, poi un proprio corale In dulci Jubilo (anche se non perfettamente uguale a quello pubblicato nell'op. 28), il finale dal I° Concento per organo di Händel ed improvvisa sopra un canto natalizio della Bretagna. L'aspetto che  più colpisce di Dupré, a parte la perfetta tenuta ritmica ed il fraseggio impeccabile (purtroppo la sua tecnica trascendentale impareggiabile, incominciava in quegli anni a venire ostacolata dall'artrite deformante), è la totale assenza di scarto tra i brani d'autore e l'improvvisazione (imbrigliata in una struttura formalmente perfetta dall'afflato sinfonico - tema e variazioni con fuga finale - ed una tenuta ritmica metronomica). Ma, le improvvisazioni che lasciano letteralmente a bocca aperta sono: una doppia Fuga a 4 voci su Regina Coeli (1965), un Preludio e  doppia Fuga  a 4 voci su un tema di André Fleury (in stile severo) ed un Poema sinfonico sul dipinto di Delacroix Il combattimento di Giacobbe con l'Angelo custodito in Saint-Sulpice (1969). In virtuosismo trascendentale che aveva accompagnato gli anni giovanili di Dupré, facendolo conoscere in tutto il mondo (soprattutto grazie alla pubblicazione dei Trois Préludes et Fugues op. 36), nella maturità lascia il posto ad un altro tipo di virtuosismo, che potremmo definire cerebrale. Nell'improvvisazione senile ascoltiamo soprattutto il compositore, l'autore, oltre all'organista. La perfetta padronanza dell'arte musicale e l'assoluto controllo tra creazione ed esecuzione estemporanea sono il frutto di un lavoro quotidiano iniziato da bambino e mai interrotto, che alla bellezza di 80 anni, in virtù anche di una straordinaria lucidità, ritraggono un artista a tutto tondo figlio della migliore tradizione romantica (purtroppo oggi non più esistente).

Il DVD è reperibile solo ordinandolo presso l'Association des Amis de l'Art de Marcel Dupré di Parigi (http://www.marceldupre.com/).

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