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sabato 17 settembre 2011

MARCO ENRICO BOSSI (1861-1925) «ORGANISTA PRINCIPE» (E. Bontempelli)




MARCO ENRICO BOSSI (1861-1925)

«ORGANISTA PRINCIPE» (E. Bontempelli)


Cremona, 25 settembre 2011 (10,30-12,30/16,30-18,30)


Giornata di studio in occasione del 150° anniversario della nascita

promossa dalla Commissione musicale dell’A.D.A.F.A.

«Amici dell’Arte-Famiglia Artistica» (Sodalizio cremonese fra artisti e amatori d’arte)

presso la sede dell’Associazione in via Palestro, 32


Interverranno


Andrea Macinanti, organista e musicologo

Gian Enzo Rossi, direttore delle Edizioni TACTUS


coordinatore Michele Bosio




La ripresa dei lavori promossi dalla Commissione musicale dell’A.D.A.F.A. (Evelino Abeni, Raffaella Barbierato, Antonio Beltrami, Michele Bosio) quest’anno sarà segnata da un evento di particolare rilevanza storica e respiro culturale.

La fortunata coincidenza tra il 150° anniversario dell’Unità d’Italia e il 150° della nascita di Marco Enrico Bossi (1861-1925) – il più grande organista italiano vissuto a cavallo dei secoli XIX-XX – ha fornito lo spunto per cercare di fare un po’ di chiarezza sulla cosiddetta «Bossi-Renaissance». Ovvero sul grande lavoro di studio, pubblicazione e diffusione che da circa vent’anni vede impegnato l’organista bolognese Andrea Macinanti nella duplice veste di curatore e interprete. Infatti, l’editore Carrara di Bergamo ha in corso di stampa l’edizione dell’opera integrale per organo di Bossi in 9 volumi, mentre la casa discografica TACTUS – che quest’anno compie 25 anni di attività – ne sta realizzando la registrazione integrale (6 dei 20 CD in programma sono stati recensiti entusiasticamente dalla critica musicale internazionale).

Domenica 25 settembre – presso la sede dell’A.D.A.F.A. in via Palestro n° 32 – avrà luogo la Giornata di studio dedicata a Marco Enrico Bossi (1861-1925) «organista principe» con protagonisti Andrea Macinanti (organista e musicologo) e Gian Enzo Rossi (direttore delle Edizioni TACTUS). Il programma si articolerà nel seguente modo: ore 10.30-12,30 – Vita e arte del Maestro – 1. Michele Bosio, Sulle commemorazioni della morte di Marco Enrico Bossi a Cremona 2. Gian Enzo Rossi, Un titanico progetto: la registrazione integrale delle opere per organo di Marco Enrico Bossi; 16.30-18.30 – Opera omnia in edizione critica e discografica 3. Andrea Macinanti, Marco Enrico Bossi, l’organista dalle mille anime; a seguire tavola rotonda con i protagonisti della giornata a cui potranno partecipare tutti gli interessati, coordinatore Michele Bosio.


***


Questo breve, ma significativo excursus patriottico – opera dell’eclettico letterato cremonese Ubaldo Ferrari, all’indomani dell’improvvisa scomparsa di Marco Enrico Bossi – sintetizza perfettamente i tratti salienti della Sua ineguagliata statura artistica: la grande popolarità di cui godeva all’estero – soprattutto come organista – e l’inesauribile vena melodica che riversava nella copiosa musica dall’inconfondibile idioma italico.


«[Marco Enrico Bossi] era ancora più vivo all’estero dei suoi grandi compagni, Martucci e Sgambati. [...] nessuno, all’estero si permetteva di discutere sopra il suo nome di compositore e di esecutore. [...] L’Italia! Era annunziato un suo concerto e il nome d’Italia gli era d’accosto. Nel mentre le sue mani toccavano l’organo, con i suoni magicamente combinati, voci represse sussurravano con il suo, l’altro nome a lui dilettissimo. Nel plauso del pubblico commosso, nel consenso entusiastico ormai consuetudinario della critica, i due nomi erano sposati in un connubio pieno di orgoglio e di vertigine d’amore.

[…] Egli […] intonando le visioni dell’anima sua nella meditazione dello scritto o nella liberazione spontanea dell’improvviso, sentiva oltre la dottrina, oltre la scienza che dava armonia alle linee e finitezza di slancio alle architetture, sgorgare incomprimibile, quasi voce della patria, la nostra, tutta nostra, alata melodia. E questa era per lui poesia ed incanto, aspirazione e preghiera, compenso e pace... Quella pace che non più inconsapevole o dimentica, tardi pur troppo, l’Italia intera gli ha supplicato al suo fatale ritorno sul mare».


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Marco Enrico Bossi si formò al conservatorio di Milano con Polibio Fumagalli (organo), Francesco Sangalli (pianoforte), Carlo Boniforti, Cesare Dominiceti e Amilcare Ponchielli (composizione). Fu poi nominato organista e maestro di cappella del duomo di Como (1881-89), insegnante di organo al conservatorio di Napoli (1890-95), insegnante di composizione e direttore dei conservatori di Venezia (1895-1902), Bologna (1902-11) e Roma (1916-23).

Acclamato interprete, compositore e didatta (a lui si deve la riforma dei programmi di studio dei conservatori in Italia), Bossi fu il primo italiano a divenire concertista di fama internazionale. Fu insignito delle più alte cariche del Regno, aggregato come socio onorario alle più prestigiose Accademie italiane e straniere ed ebbe la stima e l’amicizia di grandi musicisti e letterati. Tra questi basti citare Giuseppe Verdi – che da Busseto gli scriveva: «Inutile che le dica che tutte queste sue composizioni sono fatte in modo magistrale...» – Arrigo Boito, Giacomo Puccini, Jules Massenet, Camille Saint-Saëns, Giovanni Pascoli, Gabriele D’Annunzio. Morì sul bastimento francese “De Grasse” durante la traversata dell’Oceano Atlantico da New York a Le Havre, di ritorno da una trionfale tournée negli Stati Uniti.


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