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venerdì 26 giugno 2009

Le trascrizioni organistiche di VINCENZO GERMANI (1894-1958) - 1 -

E' CON IMMENSO PIACERE CHE ANNUNCIO LA PUBBLICAZIONE DI

Sergej Rachmaninov (1873-1943)

Prélude

[Preludio in do diesis minore op. 3, n. 2 per pianoforte

trascrizione per organo di Vincenzo Germani]

a cura di Michele Bosio*

Num. 5114 delle Edizioni Carrara.

VINCENZO GERMANI (1)

Pianista, organista e direttore di coro, Vincenzo Germani nacque a Cividale Mantovano (c. di Rivarolo Mantovano, Mn) il 15 agosto del 1894. Compì i primi studi musicali sotto la guida del maestro viadanese Cesare Manghi, passò poi alla scuola musicale di Federico Caudana a Cremona ed in seguito si perfezionò a Torino con il grande virtuoso d'organo Ulisse Matthey. Grazie all'impulso dinamico fornitogli da quest'ultimo si dedicò costantemente allo studio, non solo della musica di Bach, ma anche di Franck, Guilmant, Dubois, Widor e Bossi, nonché alla trascrizione organistica. Dal 1915 al 1924 ricoprì la carica di organista titolare presso il Duomo di Casalmaggiore (Cr), successivamente divenne organista titolare delle chiese di Sant'Agata e San Luca in Cremona. L'attività principale di Germani rimase sempre e comunque legata all'organo. Egli collaudò e tenne numerosi concerti sugli strumenti costruiti dai più rinomati organari dell'epoca. Si spense a Casalmaggiore il 13 ottobre 1958, all'età di sessantaquattro anni. Compilò un nutrito numero di trascrizioni per organo e compose diverse opere per coro, mai pubblicate.

FONTE

Ms. autografo (32x24 cm) di 5 cc. datato 14 ottobre 1928 di Vincenzo Germani; donato dalla moglie, Isolina Porcelli, all'ex-allievo del maestro, Ing. Enrico Cirani (attuale possessore).

ANNOTAZIONI

Sul frontespizio si legge Prélude/S. Rachmaninoff/riduzione per organo [omesso il nome del trascrittore]. Nel retro della prima pg. si trovano due proposte di registrazioni-base indicate dal Germani per l'esecuzione su organi a due manuali.

La prima per organo piccolo:

I° man. Clarino, Ottava, Principale 8'

II° man. Bordone, Viola 8', Viola 4', Oboe

Ped. Contrabbasso, Subbasso, Basso, Violoncello

Unioni: Ped. al I°, Ped. al II°, Tastiere

La seconda per organo grande:

I° man. Decimaquinta, Ottava, Flauto, Viola, Dulciana, Eufonio, Principale [8'] 16'

II° man. Bordone 16' e 8', Principale 8', Viole da concerto, Fugara

Ped. Bassi tutti meno Bombarde

Unioni: Ped. al I°, Ped. al II°, Tastiere

Il ms. presenta, inoltre, indicazioni di registrazione per organo Hammond (omesse nella presente edizione).

Ulteriore osservazione, il ms. è stato rilegato dal Cirani insieme ad altri mss. di trascrizioni del Germani (Felix Mendelssohn Bartholdy, Marcia Nuziale; Johann Sebastian Bach, Preludio VIII in mi bemolle minore BWV 853; Georg Friedrich Händel, Largo [trascrizione di Otto Dienel]; Robert Schumann, Träumerei).

PRESENTAZIONE

Il Prélude [in do diesis minore] è il secondo dei Cinq Morceaux de Fantaisie op. 3 composti da Sergej Rachmaninov nel 1892, dedicati al compositore Anton S. Arenskij (1861-1906) e pubblicati a Mosca - presso l'editore K. Gutheil - l'anno seguente. Si tratta di una delle composizioni pianistiche più famose - forse la più famosa - dell'autore, il quale nel 1938 approntò anche una versione per due pianoforti. Negli Stati Uniti la prima edizione portava il curioso sottotitolo «Le campane di Mosca», celeberrimo, ma apocrifo.

Sappiamo che Louis Vierne (1870-1937) pubblicò nel 1932 presso l'editore E. Hamelle una sua personale trascrizione per organo del Prélude, e che Ulisse Matthey (1876-1947) propose spesso durante i suoi concerti questo suggestivo brano, probabilmente nella sua personale trascrizione-adattamento (2). Ma, già dal 1915, circolava l'apprezzata trascrizione per organo (Augener) dell'inglese Arthur Eaglefield Hull (1876-1928).

La trascrizione del Germani risale, invece, al 1928 (14 ottobre), e presumibilmente il Prélude venne eseguito per la prima volta in pubblico durante il concerto del 13 giugno 1929, serata inaugurale del nuovo organo a due manuali costruito da Giuseppe Rotelli per Palazzo Cittanova a Cremona (3).

Per questa sua trascrizione Germani ebbe come modello - se non proprio l'edizione Gutheil del 1892 - una ristampa successiva, poiché le indicazioni di tempo, dinamica ed agogica corrispondono con l'edizione originale. Potrebbe anche darsi che fosse in possesso della revisione di Michele Esposito (1855-1929), redatta nel 1908 per Ricordi. Poco importa, certo è che Germani praticava - già dal 1925 - il brano originale per pianoforte e come il Matthey (che spesso si presentava in veste di pianista con programmi di tutto rispetto ed ottenendo sempre lusinghieri giudizi di critica) sentì l'esigenza di trasferire alcune pagine pianistiche ed orchestrali all'organo. Appare curioso rilevare, invece, che nell'elenco delle composizioni del repertorio pianistico di Matthey non compaia proprio il Prélude di Rachmaninov. Compare solo nell'elenco delle trascrizioni per organo (4).

Michele Bosio

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* Il curatore vuole dedicare questo lavoro alla propria nonna Anna, scomparsa improvvisamente proprio durante l'elaborazione della presente edizione.

1) Cfr. Michele Bosio, Ricordo del maestro Vincenzo Germani (1894-1958) in «Arte Organaria Arte Organistica», XVI (2009), n. 1, pp. 40-46.

2) Il Matthey curò almeno una ventina di trascrizioni, alcune stampate, ma per la maggior parte rimaste manoscritte. A volte le suonava nella parte del pianoforte sulla quale aveva scritto la registrazione e la parte da affidare al pedale. Non sempre, però, egli metteva il suo nome di autore della trascrizione, come del resto faceva anche il Germani; il Prélude, appunto, rientra in questa casistica.

3) Elenco dei brani in programma: Bach, Toccata in re minore BWV 565; Guilmant, Marche Funèbre et Chant Séraphique op. 17; Cherubini, Ave Maria*; Bossi, Sanctus et Benedictus*; Liszt, San Francesco d'Assisi predica agli uccelli; Rachmaninov, Preludio in do diesis minore op. 3, n. 2; Beethoven, La Gloire de Dieu dans la nature* [sic], Le cantique de la penitence* [sic]; Dubois, In Paradisum, Fiat Lux. *Maria Antonietta Cazzaniga, soprano.

4) Cfr. Bernardo da Offida, Ulisse Matthey, Loreto, 1951, Libreria Editrice San Francesco d'Assisi (ristampato nel 1987), in particolare le pp. 112-116.

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