Conservatorio “G. B. Martini” di Bologna
Aula
Respighi, mercoledì 18 aprile 2012
ore
10.30-13 e 15-17
Vierne
il
quadro e la cornice
Una
giornata di studio sul grande organista francese e il suo mondo fra
Otto e Nove
a
cura di Piero Mioli
Michele
Bosio
Laureatosi
con lode in Musicologia presso l’Università degli Studi di Pavia,
Michele Bosio si occupa di
ricerca musicologica pubblicando saggi e articoli per riviste
specializzate, sia italiane che estere. La sua tesi La
Premiata Fabbrica d’Organi di Giuseppe Rotelli a Cremona
(1894-1937) ha vinto il Premio
“Tansini-Sovena” (2007). Ha curato la prima edizione a stampa di
alcune composizioni per organo di autori italiani del Novecento
storico. È attivo come giornalista pubblicista per il mensile
nazionale «Musica» (Zecchini). Ha svolto attività di tutorato
(Avviamento alla Filologia musicale
e Organologia musicale moderna/Conservazione e
restauro degli strumenti musicali) presso
l’Università degli Studi di Pavia. È stato per anni docente di
Storia della Musica
presso l’Istituto Musicale “G. P. da Palestrina” di Castel San
Giovanni (Pc). Recentemente è stato nominato presidente della
Commissione musicale in seno all’A.D.A.F.A. (Sodalizio
cremonese fra Artisti e Amatori d’Arte – storica
istituzione culturale nata nel 1928).
Sito
personale: http://musicaliaorganalia.blogspot.com/
Il tema
della presente relazione – Vierne tra
liturgia, organo e canto – suggerisce un
tentativo di inquadramento storico delle opere di Louis Vierne che
rientrano a pieno diritto nell'azione liturgica, ma anche di quelle
composizioni che si adattano alle esigenze della musica da chiesa o
che rivestono particolari tinte paraliturgiche-devozionali.
La parabola
artistica di Vierne si apre e si chiude con la musica da chiesa,
infatti il primo brano a essere pubblicato fu il Verset
fugué sur «In exitu Israël», che risale
al maggio del 1894 – in verità, le composizioni più antiche
risalgono al 1886 e sono proprio due mottetti sacri, Tantum
ergo e Ave Maria –
mentre l'opus ultimum
è la sofferta e visionaria Messe basse pour
les défunts.
Tra la
chiesa di St. Sulpice – dove Vierne visse per otto anni l'intensa
esperienza di assistente dell'organista titolare, il celeberrimo
Charles-Marie Widor – e la cattedrale di Notre Dame – presso la
quale fu organista titolare a partire dal 24 maggio 1900, sino alla
morte (avvenuta il 2 giugno 1937 nel principio di
una improvvisazione sopra il tema gregoriano della Salve
Regina, poco prima della fine di un recital a
Notre-Dame) – il Nostro passerà dalla
composizione delle prime «Perle di freschezza e ingenuità» alle
mature e tarde «impressioni mistiche di monastica semplicità»
attraversando un doloroso periodo pervaso da «un profumo, un colore,
un'ombra di solitudine» (Bernad Gavoty).