Constance
Frei, L’Arco
sonoro, Articulation et ornementation: les différentes pratiques
d’exécution pour violon en Italie au XVIIe siècle,
LIM, Lucca 2011, pp.
XXII+636, € 40,00
Si
tratta della tesi di dottorato presentata alla Facoltà di Lettere
dell'Università di Ginevra – sotto la direzione di Etienne
Darbellay – dalla violinista e musicologa svizzera Constance Frei.
Un grande «libro della memoria» del violino, come a ragione lo
definisce l'estensore della prima delle due prefazioni, lo
specialista Enrico Gatti (la seconda è firmata da Luigi Rovighi
«padre degli studi sul violino barocco in Italia»).
Attraverso
quattro iperarticolati capitoli: La
stampa musicale in Italia nel XVII secolo,
L'articolazione,
L'ornamentazione,
Altre
pratiche di esecuzione,
sovente corredati da pratici e funzionali résumés
(sunti). Cui vanno a sommarsi una chiarificatrice introduzione –
L'arco
sonoro articolazione e ornamentazione: le diverse pratiche esecutive
per violino nell'Italia del XVII secolo
– e un nutrito apparato critico; Constance Frei consegna agli
strumentisti e ai musicologi uno studio sistematico – scaturito
dall’analisi accurata di oltre 250 fonti seicentesche, la maggior
parte delle quali sono conservate presso la biblioteca del Museo
Internazionale e Biblioteca della Musica di
Bologna – sull’organologia e sulla prassi esecutiva violinistica
del XVII secolo, un'accurata, organica ed esaustiva monografia, senza
precedenti.
Tra
le molteplici e originali notizie riportate dalla studiosa svizzera
ci ha particolarmente colpito scoprire che alcune prescrizioni
esecutive stentavano a essere precisate dalle partiture dell'epoca a
causa dei limiti imposti dai «caratteri mobili». La simbologia
destinata all'articolazione opponeva ostacoli cui i tipografi
bolognesi e modenesi faticavano a fornire soddisfacenti soluzioni
«per mancanza di caratteri a proposito», come ammetteva Giacomo
Monti. I tipografi emiliani parvero meno coscienziosi di alcuni
stampatori veneziani del XVI secolo e sposarono soluzioni tecniche
più rapide ma palesemente meno precise e non di rado distaccate dal
gesto musicale. Queste strategie – forse in parte dettate da
ragioni commerciali – se da un lato consentivano di accorciare i
tempi di produzione, dall'altro inficiavano le partiture con numerose
imprecisioni.
Da
questo encomiabile lavoro è stato realizzato anche un filmato di
circa tre ore con la partecipazione del violinista Stefano Montanari,
che sarà presto disponibile in DVD.